Quando chiamare i soccorsi in montagna
Ogni intervento di soccorso è un dispendio di energie, spesso si mettono in pericolo i soccorritori stessi; il CNSAS va allertato sempre dopo incidenti o altro, e quando è compromessa l’incolumità delle persone coinvolte.
Va diffondendosi sempre più la falsa cultura che qualcun altro deve garantirci la sicurezza ovunque e che, in caso di difficoltà, ci sarà sempre qualcuno che ci tirerà fuori dai guai. Non è sempre così, e in montagna come in altre situazioni, ad esempio in caso di condizioni meteorologiche avverse, le squadre di soccorso possono impiegare parecchio tempo prima d’intervenire. Quindi, è bene avere conoscenze e attrezzature necessarie per un’utile azione di autosoccorso.
118 SOCCORSO ALPINO
Come e quando chiamare il Soccorso Alpino – In caso di necessità, e prima della chiamata di soccorso, scrivere in un foglio quanto elencato più sotto di seguito, e solo dopo fare la chiamata al Soccorso Alpino che deve avvenire attraverso il numero unico del Servizio Sanitario di Urgenza ed Emergenza 118, comunicando quanto segue.
- Da dove si sta chiamando (specificare all’operatore che si è in montagna).
- Fornire subito il numero del telefono da cui si sta chiamando (se la chiamata dovesse interrompersi è importante che il telefono sia lasciato libero per consentire alla Centrale Operativa di richiamare).
- Fornire l’esatta località dove è ubicata l’area da cui si sta chiamando (Gruppo montuoso, Monte, Comune, Provincia o in ogni caso un riferimento importante di ricerca rilevabile sulla cartina).
- Se in possesso di altimetro, (tarato prima di partire) fornire la quota del luogo dell’evento. Se si possiede il GPS verificare le coordinate specificando se i dati sono in gradi o km, se UTM e il tipo di carta che si sta usando, tipo WGS84 o altro.
- Fornire indicazioni di cosa è visibile dall’alto (pendio, bosco, cima, rifugio, ecc.).
- Dire cosa è successo: (lasciarsi in ogni caso intervistare dall’operatore di centrale che avrà necessità di conoscere, per una buona valutazione sanitaria, la dinamica dell’incidente).
- Dire quando è successo (la precisa identificazione dell’ora dell’evento può far scattare diverse procedure – come ad esempio la gestione via telefonica di una rianimazione cardio-polmonare).
- Dire quante persone sono state coinvolte nell’evento.
- Fornire le proprie generalità (questa informazione fa perdere solo alcuni secondi all’emergenza ma è molto importante).
- Stabilire con certezza se la persona coinvolta ha difficoltà respiratorie, se è cosciente, se perde molto sangue, ecc. In ogni caso, lasciarsi intervistare dalle domande dell’operatore (normalmente l’intervento di soccorso è già scattato, ma le richieste successive servono per inquadrare con più precisione quanto potrà essere necessario all’équipe di soccorso fornendo loro i dati successivi via radio).
- Informare correttamente sull’esatta posizione del ferito (se seduto, se disteso supino, se disteso prono, se appeso, ecc.).
Inoltre (l’intervento in montagna potrebbe anche non essere effettuato con l’elicottero) si dovrà informare l’operatore relativamente:
- al tempo impiegato (a piedi) dall’automezzo proprio al luogo dell’evento;
- alle condizioni meteo sul posto (se pessime oppure se si stanno aggravando);
- alle condizioni del terreno;
- alla presenza di vento;
- alla visibilità in posto;
- se nell’area sono presenti dei fili a sbalzo, funivie, linee elettriche, ecc. ¢
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